gaytags

venerdì 17 aprile 2009

E ora guardati lì. Vestita di bianco, avanzi e sorridi.
Cosa c’è di speciale? Niente, mio Amore. Siamo come tutti gli altri.
Il tuo primo bacio nella mia mano e la tua lingua a cercare le mie dita, esattamente come milioni di altri amanti.
Alberghi, stanze e stelle. Io impazzivo di desiderio.

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Alla domanda perchè abbiamo così fortemente voluto una collana gay non si risponde perchè la domanda è banale, e sarebbe anche peggiore la risposta.
Concentriamoci su qualcos'altro.
Noi immaginiamo un mondo in cui non ci sia bisogno di una collana come questa.
In cui se a scuola a un ragazzino dicono “finocchio” quello, invece di correre a casa a piangere, risponde ridendo “patata”.
Un mondo in cui si nasce gay come si nasce con gli occhi azzurri o neri, o lo si scopre a un certo punto, come si scopre di diventare alti mentre fino qualche anno prima si era i più piccini della propria classe scolastica.
In questo preciso momento nel mondo molti gay, uomini o donne, vengono ancora discriminati, picchiati, derisi o emarginati.
In ogni angolo del pianeta qualcuno di loro soffre per affermare il diritto a essere ciò che è : normale. Normalmente omosessuale.
Noi siamo qui per raccontarli, perchè ci piacciono come ci piace il resto dell'umanità, e sarebbe bello raccontarla tutta. Con poesie, fiabe, storie di viaggio e di città, di uomini grandi o piccoli. La gente ci interessa, se ha storie belle da farci scrivere.
Ma nonostante ciò, noi saremmo felici di un mondo in un cui una collana gaytags non avesse ragione di esistere.

18etrentaedizioni

venerdì 17 aprile 2009

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